Valeria Baruzzo
Università degli Studi di Padova
“E comunque domani vado di freestyle” è la dichiarazione rilasciata da un giovane maturando ai suoi amici che, accanto a me, erano fermi ad aspettare che il semaforo pedonale diventasse verde per poter attraversare la strada. E che, naturalmente, mi ha fatto scappare un sorrisino. Non che abbia niente contro il freestyle, intendiamoci. Anzi, mi è sembrato proprio l’approccio perfetto per affrontare gli esami di maturità che, con le loro tracce più o meno prevedibili e l’uscita di materie che spesso sono la disperazione di molti, anche quest’anno hanno messo alla prova svariate migliaia di giovani italiani.
Ieri, 18 giugno 2025, si è svolta la prima prova, quella di italiano. Sei ore a disposizione per elaborare un testo scritto, scegliendo tra tre tipologie: (A) analisi e interpretazione di un testo letterario italiano; (B) analisi e produzione di un testo argomentativo; (C) riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità. Come ci spiegava qui (https://www.linguisticamente.org/la-prova-scritta-di-italiano-dellesame-di-stato-alcune-riflessioni/) Massimo Palermo, negli ultimi anni i documenti a supporto delle tracce sono stati “sfoltiti”. In effetti, ieri mattina gli studenti si sono trovati non solo dei testi-stimolo relativamente brevi, ma anche delle consegne estremamente sintetiche. Di fatto, le consegne sono costituite da semplici enunciati deontici, collocati in calce al testo-stimolo, che indicano punto per punto quello che lo studente dovrebbe includere nella sua produzione (un po’ in stile prompting per i ChatBot, volendo osare l’associazione). Ma vediamo nel dettaglio cosa ci suggeriscono queste consegne.
La prima proposta della tipologia A consiste nell’analisi di un componimento di Pier Paolo Pasolini (1922-1975) contenuto in Appendice I a «Dal diario» (1943-1944). Si tratta di un componimento intimo in cui il poeta “osserva la natura mettendola in relazione con la propria esistenza”. La seconda proposta, invece, prevede l’analisi di un estratto de Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa (1896 – 1957), pubblicato postumo nel 1958 (e qui, Netflix e letteratura creano un connubio perfetto). Oltre a una specie di analisi del testo, gli alunni che hanno scelto questa traccia dovevano riflettere anche su “contraddittori rapporti tra aristocrazia e borghesia” e “inquietudini […] che vengono a determinarsi nei periodi di cambiamenti politici”. Passiamo ora alla tipologia B. La prima traccia propone un testo dello storico britannico Piers Brendon tratto da “Gli anni trenta. Il decennio che sconvolse il mondo” (Carocci editore, Roma, 2005, pp. 216-217). Dopo un’analisi – o meglio, un riassunto guidato del brano – agli studenti si chiede di elaborare un testo in cui si riflette del rapporto tra politici, cittadini e mezzi di comunicazione. La seconda traccia, invece, propone una riflessione squisitamente semantica (https://www.linguisticamente.org/la-scienza-dei-significati-cose-la-semantica/) e anche un po’ etimologica. Infatti, a partire dal testo di Riccardo Maccioni, tratto da “Rispetto” è la parola dell’anno Treccani. E serve per respirare (in Avvenire, martedì 17 dicembre 2024), gli studenti sono stati chiamati a riflettere intorno alla parola “rispetto” e ai suoi antonimi. Forse a caso o forse chissà, il 18 giugno coincide proprio con la Giornata internazionale contro i discorsi d’odio (di Hate Speech ne abbiamo parlato qui con Elena Sofia Safina https://www.linguisticamente.org/hate-speech-su-twitter-misurare-lomofobia-e-possibile/). La terza proposta della tipologia B parte da un testo di Telmo Pievani tratto da Un quarto d’era (geologica) di celebrità (in Sotto il vulcano, Feltrinelli, Milano, 2022, pp. 30-31) e chiede agli studenti di esprimere la loro opinione in merito all’ “impatto ambientale ed economico della produzione e del consumo costante di oggetti”. Per quanto riguarda invece la tipologia C, si parte da un testo di Paolo Borsellino, tratto da I giovani, la mia speranza (in Epoca, 14 ottobre 1992, pp. 125-126) per chiedere di riflettere sul suo importante messaggio e declinare il suo valore per i giovani di oggi. Infine, l’ultima proposta prende come spunto un testo di Anna Meldolesi e Chiara Lalli, tratto da L’indignazione è il motore del mondo social. Ma serve a qualcosa? (in 7-Sette – supplemento settimanale del ‘Corriere della Sera’, 13 dicembre 2024, pag. 12) per chiedere ai maturandi di riflettere sull’uso dei social per manifestare emozioni come “disgusto” e “indignazione”.
Ma che azioni (para)linguistiche richiedono le consegne per lo svolgimento della prova scritta? Già Anna Rosa Guerriero (https://www.linguisticamente.org/quali-dimensioni-della-competenza-di-scrittura-sollecita-la-prima-prova/) sottolineava che lo svolgimento della prova scritta suppone che l’alunno sappia destreggiarsi tra molteplici competenze linguistiche. Di fatto, non solo deve sapere comprendere il testo che viene proposto, ma anche riuscire a esporre il proprio pensiero in modo ordinato. E fin qui tutto regolare. In alcuni casi però all’alunno viene richiesto anche di saper andare al di là delle parole e delle frasi, quindi di “interpretare” l’intenzione implicita dell’autore, quello che non dice direttamente. Infatti, a differenza della tipologia B in cui si chiede di fare una comprensione + analisi + produzione, nelle tracce di tipo A viene chiesto un lavoro di tipo comprensione + analisi + interpretazione. Saper interpretare significa, prima di tutto, saper decodificare le intenzioni implicite (quindi, le inferenze) del discorso. Questa abilità rimanda a competenze più ampie, come ad esempio quella pragmatica (ne parla, su Linguisticamente, Emilia Calaresu https://www.linguisticamente.org/ll-farsi-della-lingua-nel-discorso-la-pragmatica/). In particolare, nella traccia A2 (Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Il Gattopardo, prefazione di Giorgio Bassani, Feltrinelli, Milano, 1962, pp. 166-168), viene chiesto ai maturandi di riconoscere “quale punto del brano e con quale accorgimento linguistico l’autore rende evidente che don Calogero sta mentendo sulle reali condizioni della moglie”. Il processo interpretativo richiesto in questa traccia rappresenta quindi un esempio interessante, oltre ai casi più tradizionali in cui viene chiesto agli alunni di riflettere sul valore semiotico dei versi poetici. Nel caso di quest’anno, nello specifico, nella traccia A1 (Pier Paolo Pasolini, Appendice I a «Dal diario» (1943-1944), in Tutte le poesie, tomo I, a cura di Walter Siti, Mondadori, Milano, 2009) i maturandi dovevano suggerire “quale significato può essere attribuito al canto dei grilli che si ode nella quiete notturna”. Per quanto riguarda la competenza testuale, agli studenti vengo esplicitate delle raccomandazioni solo nella tipologia B, ossia quella in cui si chiede di produrre un testo argomentativo. Le indicazioni nella traccia B1 (Piers Brendon, Gli anni trenta. Il decennio che sconvolse il mondo, Carocci editore, Roma, 2005, pp. 216-217), B2 (Riccardo Maccioni, “Rispetto” è la parola dell’anno Treccani. E serve per respirare, in Avvenire, martedì 17 dicembre 2024) e B3 (Telmo Pievani, Un quarto d’era (geologica) di celebrità, in Sotto il vulcano, Feltrinelli, Milano, 2022, pp. 30-31) sono simili e ruotano intorno a tre aggettivi: organico, coeso, coerente (che poi, concretamente, cosa vuol dire? Ci aiuta Maria Laura Restivo qui https://www.linguisticamente.org/cose-un-testo/). L’ultima tipologia, la C, stimola gli alunni a produrre testi di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità. In questo caso, entra in gioco un ulteriore aspetto, quello della riflessione. Di fatto, sia la traccia C1 (Paolo Borsellino, I giovani, la mia speranza, in Epoca, 14 ottobre 1992, pp. 125-126), sia la C2 (Anna Meldolesi e Chiara Lalli, L’indignazione è il motore del mondo social. Ma serve a qualcosa?, in 7-Sette – supplemento settimanale del ‘Corriere della Sera’, 13 dicembre 2024, pag. 12) richiedono al maturando di “riflettere” sul tema proposto, eventualmente suddividendo il proprio elaborato in paragrafi titolati e corredarlo con un titolo esplicativo. Questo invito alla riflessione critica, però, non lo ritroviamo solo nella tipologia C delle tracce di quest’anno. Di fatto, la consegna delle tracce C1 e C2 sono abbastanza sovrapponibili con quelle delle tracce B2 e B3. Ad esempio:
“Sulla base delle tue conoscenze, delle tue esperienze e della tua sensibilità, confrontati criticamente […] elabora un testo nel quale sviluppi il tuo punto di vista […]” (B2)
“Rifletti […] esprimendo la tua opinione […] in modo organico e coerente […] facendo riferimento non solo alla tua esperienza, ma anche al tuo percorso di studi e alle tue letture” (B3)
“Rifletti, alla luce delle tue esperienze […]” (C1)
“Traendo spunto dalle tue esperienze, dalle tue conoscenze e dalle tue letture, rifletti su […]” (C2)
In questi casi, quindi, forse il senso di testo “argomentativo” è un po’ diluito: infatti, rispetto a versioni precedenti delle tracce (ad esempio, quelle dell’a.a. 2021/2022, https://www.istruzione.it/esame_di_stato/202122/Italiano/Ordinaria/P000_ORD22.pdf) in cui si indicava chiaramente di presentare una tesi e degli argomenti, nelle tracce di quest’anno le indicazioni forse sono un po’ più “ibride”. Ma confidiamo nel fatto che i maturandi se la siano cavata lo stesso.
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