Paolo Balboni e Elisabetta Bonvino
Università Ca’ Foscari Venezia e Università di Roma Tre
Come nasce la DILLE
La Didattica delle Lingue (dicitura ministeriale del settore che se ne occupa), la Linguistica Educativa (nome oggi prevalente nella ricerca, sulla base di Educational Linguistics), la Glottodidattica (nome tradizionale, ancora molto usato) è una scienza che si è configurata come autonoma, all’interno delle Scienze del Linguaggio, negli anni Settanta-Ottanta del Novecento; in quegli anni fioriscono associazioni di insegnanti di lingue, cui partecipano anche studiosi, ma sempre con un taglio molto operativo.
Nei primi anni 2000 gli studiosi italiani di questo ambito (classificato come L-LIN/02 nell’ordinamento universitario) cominciano a sentire la necessità di affiancare alla loro partecipazione nelle varie società scientifiche di linguistica e glottologia, ma anche di specifiche lingue, anche la partecipazione a una società scientifica specifica per il loro ambito di studio; dopo due convegni nel 2003 e 2006, nel 2009 viene costituita la DILLE.
La Presidenza viene affidata a studiosi di ampia esperienza scientifica ed accademica, prima Massimo Vedovelli, poi Paolo E. Balboni; poi il coordinamento è passato a Monica Barni e in seguito a Elisabetta Bonvino e dal gruppo dirigente che collabora con lei.
Oggetto della DILLE
Ogni settore disciplinare è caratterizzato da una ‘declaratoria’ ufficiale, cioè da un brevissimo testo, che ne indica l’oggetto. La DILLE si occupa dello studio della
lingua considerata in funzione dell’apprendimento linguistico e del più generale sviluppo delle capacità semiotiche. Della lingua o delle lingue da apprendere (lingua madre, lingue seconde, lingue straniere, lingue specialistiche ecc.) focalizza i processi di insegnamento e di valutazione, i processi dinamici dell’uso in prospettiva sociale, storica ed educativa, a partire dal patrimonio linguistico in possesso di chi apprende. Rientrano nel settore le questioni metodologiche e didattiche, le problematiche della traduzione, quelle del rapporto tra lingua e cultura nonché della comunicazione interculturale e dell’educazione linguistica a persone con bisogni speciali, l’analisi del ruolo delle tecnologie e delle risorse digitali e di rete per l’insegnamento linguistico, lo studio delle dinamiche fra competenze linguistiche e ricadute sul sistema economico-produttivo, nonché le politiche linguistiche relative al sistema formativo.
In altre parole, la DILLE studia natura, fini, forme, strumenti e politiche dell’Educazione Linguistica, complesso che include l’acquisizione e il perfezionamento delle lingue materne, seconde, straniere, etniche e classiche (queste ultime non presenti nel settore L-LIN/02, ma benvenute nella DILLE).
Attività della DILLE
Superando il blocco che si ha sempre di fronte al linguaggio cristallizzato e rigido degli statuti ufficiali, può essere utile leggere le finalità della Società per comprenderne l’azione:
- a) promuovere la ricerca e la sperimentazione nell’ambito dell’acquisizione, dell’apprendimento e dell’insegnamento delle lingue; la promozione della ricerca è ovvia in una società scientifica, ma l’aggiunta della promozione della sperimentazione è significativa: mentre alcune scienze del linguaggio hanno solo un fine di conoscenza, la linguistica educativa ha anche un aspetto operativo, i cui percorsi vanno sperimentati per acquisire nuovi dati utili alla ricerca;
- b) consolidare l’identità e la specificità della ricerca glottodidattica italiana; proprio perché la nostra è una scienza teorico-operativa, i dati del contesto (italiano nel nostro caso) contribuiscono alla formazione di scuole nazionali con caratteristiche proprie;
- c) contribuire alla definizione delle politiche linguistiche e di educazione linguistica in Italia e all’estero; torna ancora una volta l’aspetto operativo, nella sua forma più alta, la ‘politica’, che secondo la tradizione aristotelica traduce la teoria in pratica;
- d) potenziare l’alta formazione e la specializzazione glottodidattica nelle sedi universitarie e negli istituti di ricerca in Italia e all’estero; proprio perché si tratta di un settore relativamente giovane è necessario una consapevolezza della necessità di promuoverne la conoscenza all’interno del mondo accademico, in quei dipartimenti che compiono le scelte sui settori da istituire o da potenziare nelle università;
- e) favorire azioni di partecipazione e rappresentanza nonché attività di ricerca nell’ambito dei Piani e dei Programmi comunitari e internazionali; molti dei progetti europei o comunque internazionali hanno come oggetto uno o più aspetti di quelli citati nella ‘declaratoria’ riportata sopra, e sono interessantissimi per lo sviluppo del nostro ambito proprio per evitare che il punto ‘b’, sopra, si trasformi da valorizzazione della tradizione nazionale a provincialismo e isolamento;
- f) realizzare iniziative editoriali e convegnistiche per favorire il dibattito scientifico relativo agli ambiti di riferimento; la DILLE organizza sistematicamente convegni, più o meno uno all’anno, ed è presente con i suoi membri in tutti i convegni italiani, provvedendo anche alla pubblicazione di atti, di raccolte di saggi su tematiche specifiche, in un caso anche una raccolta di saggi di giovani studiosi.
- g) diffondere iniziative scientifiche e didattiche; la DILLE invia con grande frequenza per e-mail a soci e socie segnalazioni di iniziative di interesse e, dal settembre 2019 ha attivato e anima una pagina Facebook con oltre 1000 membri. Sulla pagina, oltre a notizie relative alle attività della DILLE, vengono pubblicati con frequenza, in genere trisettimanale, articoli da varie fonti (alcune strettamente scientifiche, altre più divulgative), inerenti tematiche di carattere linguistico in senso lato.
Chi partecipa alla DILLE
Lo statuto è chiaro nell’indicare la natura aperta della Società: “Possono diventare Soci ordinari gli studiosi e gli operatori del settore che lo desiderino, previa richiesta scritta di ammissione al Presidente dell’Associazione”, richiesta che deve essere approvata dal direttivo. Quindi, non solo gli accademici, ma anche i dottori di ricerca, i dottorandi, le persone che studiano l’educazione linguistica.
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